venerdì, Aprile 19, 2024

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Interviste

5 Domande: Mago Elite

mago elite IGT

Non aver visto un’esibizione del Mago Elite, al secolo Mario Casotti, e’ praticamente impossibile, visti i suoi innumerevoli passaggi televisivi, non dico di più, vi lascio con l’indirizzo del suo sito http://www.magoelite.it/ e del suo canale youtube http://www.youtube.com/user/minolit. Proprio dal suo canale qui sotto potete vedere il video “The Magic of Magritte”, e sotto potete leggere la sua interessantissima intervista!

Nasco a Napoli nel 1974, mi avvicino alla “magia” a 8 anni, a 14 entro nel CMI e nell’IBM. Dopo il consueto iter di spettacoli per bambini inizio a lavorare nei locali, facendo micromagia e spettacoli di magia comica, e a Teatro. Comincio a maturare artisticamente, studiando Teatro, alla comicità, al canto, allontanandomi dalla “mago puro”. Nel 2000 metto in scena la mia prima “commedia magicomusicale”, abbandono l’università e divento professionista full-time, gestito da un management di comici. Mi capita di esibirmi in TV, nazionale e regionale. Nel 2004 raccolgo le mie idee sullo spettacolo magico nel libercolo “Professione magia”, edito da Lampidistampa. Al di la di uno show inusuale, che mescola magia, teatro, cabaret e canto, “magicamente” parlando ho messo su 3 numeri personalissimi: un tributo magico-cantato al musical, un numero di “magia virtuale”, sulla scia dei grandi pionieri come Tempest e Chapek, e ultimamente un poetico omaggio a Renè Magritte, che mi ha aperto le porte al management internazionale.

1)come ti sei avvicinato alla prestigiazione?

E’ stato, come per tutti quelli della mia generazione, guardando il mitologico Silvan, e poi Binarelli e Alexander. Ma prima ancora, come scrivo nel mio libello “professione magia” la “magia” è un percorso infantile, che fa “rifugiare” nella prestigiazione, in un mondo fantastico personale, i bambini sensibili e non molto socievoli (come concorda Brachetti). Nello specifico, ho iniziato con le dispense di “Stupire”, i libri di Silvan, e poi l’incontro con il CMI, tramite Mario Altobelli, le case magiche, “La porta magica” in particolare…

2)il momento che ricordi piu’ intensamente della tua esperienza da prestigiatore.

Non c’è un momento specifico. Ci sono state le giuste batoste, come quando fui fischiato a 13 anni nel teatro parrocchiale, così come le belle soddisfazioni, come artista in generale (ricordo il complimento “sei davvero un bravo attore” fatto da Michele Placido) e come prestigiatore (in particolare commenti lusinghieri e risultati importanti, come l’inserimento nel cast di “Talents & production” di Montecarlo. Se proprio devo sceglierne uno, probabilmente è lo lo spettacolo “C’est Magique”, messo in scena al Teatro Sannazaro di Napoli: li ho capito che avrei fatto il professionista a tempo pieno, lasciando l’università.

3)quali sono i personaggi che ti hanno influenzato di piu’ ed in che modo?

Silvan è, psicoanaliticamente, il padre. E come insegna Freud, prima lo adori, poi lo “uccidi”. Oggi, nel rispetto di questo grande artista che ha dato lustro alla “magia” in tutto il mondo, io percepisco e ragiono in una direzione diametralmente opposta. Adorando la magia vissuta come “effetto speciale”, come mezzo e mai come fine, che emoziona solo se messa in una cornice espressiva (comica, nostalgica, drammaturgica) i miei punti di riferimento sono: Arturo Brachetti, Raul Cremona (anche se la mia magia comica è stata influenzata più di tutti dal geniale Francesco Scimemi, anche per una vicinanza di personalità e “modo di sentire il cabaret”). In ambito internazionale adoro i personaggi a metà tra mago e attore, dal maestro Jerome Savary all’attuale (per me numero uno) Xavier Mortimer. Per citare dei punti di riferimento non magici, su tutti dirò Gigi Proietti (faro per chiunque faccia one show che contaminano generi diversi) e Fiorello. Per quanto riguarda la mia forte vena malinconica (che esprimo nello spettacolo) provo emozioni incontenibili per lo “snowshow” di Slava Polunin.

4)quale aspetto della nostra arte preferisci?

In totale accordo con le parole di Pierre Brahma (intervistato da Qui Magia) per me la magia è scena. Sul palcoscenico si vede massimamente la personalità del performer, che è il segreto di tutto. Il close-up moltiplica l’effetto magico in se, grazie a vicinanza e immediatezza, ma secondo me può essere eseguito con successo anche da perforers mediocri sul piano artistico-teatrale, ma tecnicamente bravi. Al contario, un mago non artista non regge sul palcoscenico. Pur facendo Table hopping da oltre 15 anni, settimanalmente, credo che questa forma di professionismo almeno in Italia crei molti problemi di immagine e “appeal” all’artista, benchè possa avere molto successo. Del resto il close-up formale è una chimera da concorso, e non ha sbocchi professionali. Ciò che mi gratifica e mi dà adrenalina è il contatto con un pubblico folto, che ha qualcosa di quasi-erotico e di emotivamente forte, e mi colpiscono i complimenti relativi all’essersi emozionati, commossi, divertiti, mentre sono pressochè indifferente al “ma come diavolo è possibile, come fai”?, che mi ricorda non l’arte ma i fenomeni da baraccone. Infine, ti dico quale aspetto detesto: la magia eseguita senza anima, la sequela di effetti, i numeri scopiazzati, insomma il “medio mago da club magico”, preso da cataloghi di magia e tutorial su youtube. E’ un percorso sbagliato, sterile, dannoso che non porta da nessuna parte. Ai ragazzini che iniziano consiglio: uscite, andate a teatro, trovatevi cantautori preferiti, appassionatevi al Cinema e alla pittura. Senza questo background non si va da nessuna parte.

5)quali sono i tuoi progetti futuri?

Sono reduce da una rassegna teatrale molto prestigiosa, a Castrolibero, con Piovani, Albertazzi, Ornella Muti, Caldonazzo. Il 25 Agosto sarò al Maschio Angioino di Napoli, tra i protagonisti di “Briganti sul palco”, un progetto comico-culturale che ho abbracciato da un anno, un laboratorio che crea appuntamenti a teatro. Sono in trattativa per presentare il numero “Magia di Magritte” (Un omaggio magico al Surrealismo) al prestigioso “Magritte Museum” di Bruxelles, e gli amici della Slovenia dovrebbero rivedermi a Ottobre (ho fatto una settimana al “Perla Casino” questo Luglio).

Andrea Clemente Pancotti

Principalmente sono io Andrea Clemente Pancotti: infanzia rovinata dai fascicoli di “STUPIRE!” di Carlo “Mago Fax” Faggi. Abbandona l’Arte per poi riscoprirla alla soglia degli ‘anta.“. Ora il team si e’ allargato, siamo comunque un gruppo di amatori, seriamente innamorati della Magia…

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