giovedì, Ottobre 3, 2024

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#Recensione Conferenza di Ernesto Planas per Jurassic Magico

Tre ore di chiacchiere, magie e divertimento: Ernesto Planas al Jurassic Magico

Di Giulia Galliano Sacchetto

La conferenza che Ernesto Planas ha tenuto per il gruppo Jurassic Magico è stata una chiacchierata che ha permesso ai tanti maghi collegati da tutto il mondo di scoprire qualcosa in più sull’artista ma anche sull’uomo. Il tutto intervallato da momenti di pura magia, tra sfere, diamanti, monete, carte, ditali e dadi.

“Ho conosciuto la magia quando avevo dodici anni” ha raccontato Ernesto “allora ero un tipo poco raccomandabile e un giorno un ragazzo che conoscevo mi chiese di accompagnarlo in un teatro dove avrebbe dovuto esibirsi come mago. Accettai e rimasi stregato dalla magia al punto che, quando rientrammo gli dissi che avrebbe dovuto insegnarmi. Lui allora mi presentò a suo zio, che era il mago più famoso di Cuba, e accettò di insegnarmi a patto che abbandonassi le brutte abitudini che avevo”. Così comincia la chiacchierata con Ernesto che prosegue raccontando di come, ancora giovanissimo, divenne direttore di un teatro e si recò poi in Messico per partecipare alle competizioni nell’ambito del Convegno Magico Messicano. Tornò a casa con il primo premio nella categoria stage e il secondo nella categoria close up. “A dir la verità” racconta Ernesto “quando la giuria associò al secondo premio close up il mio nome il pubblico insorse perché avrebbe voluto che ricevessi il primo”. Tutto questo fruttò all’artista un meritato successo in patria e la possibilità di venire a lavorare in Italia dopo essere stato notato da un italiano.

Ma prima di continuare la chiacchierata Ernesto ha mostrato ai partecipanti una parte, per molti inaspettata, del suo repertorio magico eseguendo due effetti con le carte di sua invenzione, tra cui un Acaan di cui finora nessun mago è riuscito a capire il funzionamento.

“Quando arrivai in Italia ci furono varie vicissitudini” prosegue Ernesto “che mi tennero lontano dalla magia per sette anni durante i quali feci tanti altri lavori, dal barista al ballerino. Poi un giorno notai sotto casa mia un mago che vendeva oggetti di magia. Scesi subito, gli chiesi di farmi vedere qualcosa e poi lo invitai a casa mia e gli feci vedere alcuni dei miei giochi. Lui rimase meravigliato e mi mise in contatto con alcuni circoli magici in Italia”. Da quel momento Ernesto non si è più fermato collezionando premi e facendo spettacoli nei teatri più prestigiosi, come il Royal Palace di Strasburgo. La fama la raggiunse con la routine degli ombrelli che fu una vera e propria rivoluzione nel mondo della magia. “In quegli anni chiunque facesse magia con ombrelli si ispirava al giapponese Fukai” spiega Ernesto “io, invece, creai qualcosa di totalmente diverso. Ricordo che una volta dovevo esibirmi in Malesia e quando salii sul palco vidi seduto in prima fila proprio Fukai, il quale, dopo lo spettacolo, venne da me a congratularsi perché finalmente vedeva qualcuno che faceva magia con gli ombrelli in un modo diverso dal suo”.

Questa originalità caratterizza tutta la magia dell’artista cubano. A questo punto della conferenza Ernesto mostra infatti alcune routines di close up innovative con vari oggetti: diamanti, dadi, carte, ditali e monete. Il tutto preceduto da una routine da scena, eseguita con delle sfere che appaiono, scompaiono e fluttuano. “La cosa incredibile di tutto questo” osserva un partecipante “è come riesca a preparare non solo le routine close up ma anche il numero da scena in pochi minuti e sotto il nostro naso”.

Gli inizi in Italia non sono stati, però, tutti rose e fiori: “Spesso quando si pensa ad un cubano l’immagine è quella di qualcuno che costa poco” spiega Ernesto “per cui all’inizio per me era difficile riuscire a vivere di magia”. Lui però ci ha sempre creduto cercando di crescere artisticamente ogni giorno: “Penso sempre che la migliore opportunità artistica stia per arrivare e mi preparo per questo”. Questa dedizione al lavoro gli ha fatto guadagnare molta stima da parte di tantissimi colleghi, illustri e non. “Ho buoni rapporti con tutti perché ciascuno di noi è un professionista in quello che fa e, in generale, non c’è competizione” spiega Ernesto “nel mondo della magia c’è spazio per chiunque abbia un buon atto”.

E i suoi atti sono molto richiesti anche nel mondo dei talent e dei concorsi: “Mi hanno invitato in moltissimi talent in giro per il mondo ma non sono mai andato, in parte perché credo che siano adatti soprattutto per i giovani che devono fare esperienza, e in parte perché ho sempre chiesto dei cachet alti. In televisione infatti ti giochi tutto, e per esempio in Italia i giurati spesso non sanno nulla di arte quindi rischi di essere giudicato da persone non adatte; e se vai male la tua carriera rischia di finire, per cui, ad essere onesto, credo che se me la devo giocare debba almeno avere un compenso soddisfacente”. Sicuramente soddisfacente è stato quello che Ernesto ritiene essere il suo spettacolo più strano: “è stato quest’anno a Roma, mi hanno chiamato per fare gli ombrelli e, vista la cifra che mi avevano offerto, ero convinto che il luogo fosse un grande teatro. Quando sono arrivato ho invece scoperto che era un piccolo ristorante e mi sono dovuto esibire nello stretto ma in compenso l’atmosfera era bellissima. Addirittura, una volta finito, la persona che mi aveva chiamato mi si avvicina dicendomi che, in quel momento sempre a Roma, altre persone che conosceva stavano festeggiando un battesimo e volevano che io andassi anche da loro e facessi gli ombrelli. Sono andato e stavolta mi sono esibito in un palco in mezzo ad una piscina… ovviamente tutti gli ombrelli mi sono finiti in acqua!”.

Risale invece al 2008 quello che Ernesto considera la sua esibizione peggiore. “Ero in Francia ad un concorso e in quel teatro non c’era il bagno, cosa di cui avevo tremendamente bisogno. Così quando è stato il mio turno sono salito sul palco molto imbarazzato tanta era la voglia che avevo di andare in bagno, ma devo dire che il pubblico ha apprezzato lo stesso la mia magia”.
Come l’hanno apprezzata i partecipanti alla conferenza del Jurassic Magic, gruppo composto da maghi di diverse parti del mondo, tutti con vent’anni di magia alle spalle. Il gruppo organizza molte conferenze con artisti internazionali, ma quella di Ernesto, come si può anche intuire da questa recensione, è stata una delle più lunghe: è durata infatti più di tre ore con i partecipanti che, tutte le volte che si provava a chiudere la serata, rifiutavano di andare via e continuavano a chiedere ad Ernesto altre magie. Richieste a cui l’artista cubano non si è sottratto mostrando un’incredibile varietà di effetti diversi tra loro.

Andrea Clemente Pancotti

Principalmente sono io Andrea Clemente Pancotti: infanzia rovinata dai fascicoli di “STUPIRE!” di Carlo “Mago Fax” Faggi. Abbandona l’Arte per poi riscoprirla alla soglia degli ‘anta.“. Ora il team si e’ allargato, siamo comunque un gruppo di amatori, seriamente innamorati della Magia…

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