martedì, Aprile 16, 2024

Prestigiazione.it

Webzine di Illusionismo, Magia, Prestigiazione, Prestidigitazione e Prestigiribirizzazione.

Didattica e StoriaStoria

Non c’è trucco, non c’è inganno. Ma c’è la scienza

Lo studio di un’équipe di ricercatori canadesi sulle tecniche usate da illusionisti e prestigiatori per sviare l’attenzione del pubblico. Ecco gli ingredienti scientifici della magia

di SANDRO IANNACCONE, dal sito Repubblica.it

“PREGO, scelga la carta che preferisce e la tenga con sé”. Qualche rapido disegno nell’aria con le mani, un po’ dell’immancabile fluido magico e alla fine la carta, proprio quella, salta fuori dal taschino del prestigiatore. Sapete che c’è un trucco – deve esserci un trucco – ma, per quanto vi sforziate, non riuscite a capire come gli sia stato possibile indovinare la vostra carta. Una risposta arriva oggi dal nuovo studio pubblicato sulla rivista Consciousness And Opinion dai ricercatori del Raz Lab alla McGill University, un ateneo canadese. Gli scienziati, con la collaborazione di Jay Olson, un prestigiatore professionista, hanno infatti analizzato le interazioni tra illusionisti e pubblico per dimostrare, psicologia alla mano, come i cosiddetti “fattori contestuali” possano influenzare il modo in cui si prendono delle decisioni. Ovvero, in altre parole: non avete scelto alcuna carta. Vi siete limitati a indicare quella che il prestigiatore ha deciso per voi, anche se non lo sapete.

“Abbiamo cominciato studiando un principio di ‘magia’ che non avevamo ben compreso: come fanno i maghi a influenzare il pubblico perché scelga una particolare carta senza capire di essere stato indotto a farlo”, spiega Olson, che oltre a tirar fuori conigli dal cilindro studia i meccanismi dell’attenzione e della consapevolezza alla McGill. “E abbiamo scoperto che le persone tendono a scegliere l’opzione che più colpisce la loro attenzione. A livello conscio, però, non si accorgono del fenomeno. Non capiscono perché lo fanno”. L’analisi dell’équipe si è articolata in due fasi. Nella prima, Olson ha avvicinato 118 persone per strada e ha chiesto loro di scegliere una carta da un mazzo che sfogliava davanti a loro per circa mezzo secondo. Lo psicologo e prestigiatore ha usato una tecnica per cui una delle carte, il 10 di cuori, durante l’esecuzione del numero, rimanesse visibile per più tempo rispetto alle altre. E ha funzionato: nel 98% dei casi, i partecipanti all’esperimento hanno scelto proprio quella carta. Interrogati, hanno risposto di aver scelto secondo il proprio arbitrio (uno di loro, per esempio, sostiene di averlo fatto “perché il cuore è un simbolo molto diffuso e il rosso è un colore che spicca sugli altri”).

Il secondo esperimento si è ripetuto in modo analogo al precedente. Il “numero”, però, era stavolta eseguito da un computer, sul cui schermo scorrevano delle carte alla stessa velocità e con la stessa persistenza per il 10 di cuori rispetto a quanto fatto da Olson. Stavolta, i partecipanti alla prova hanno scelto la carta “speciale” solo nel 30% delle prove, una percentuale, per quanto “ragionevolmente alta”, molto minore rispetto al risultato dell’esperimento precedente. “Questo succede”, spiega Ronald Rensink, coautore del lavoro e docente di psicologia e informatica alla University of British Columbia, “perché mancano alcuni fattori sociali e ambientali che sono cruciali per la riuscita del trucco. Durante uno spettacolo di magia, per esempio, gli spettatori potrebbero essere influenzati dalla personalità del mago, dall’aspettativa generata dalla preparazione del numero, dalla pressione psicologica di dover scegliere una carta in fretta”. L’ingrediente principale della “magia”, dunque, più che il trucco in sé, è la padronanza assoluta di tutte le strategie psicologiche necessarie a manipolare l’attenzione di chi vi partecipa. Potrebbe suonare banale; ma non lo è poi tanto. Provate a chiedere, per esempio, a chi ha visto sparire sotto i propri occhi la Statua della Libertà.

“L’illusionismo”, prosegue Amir Raz, un altro autore dell’articolo, “ci offre la possibilità di esaminare attentamente diverse funzioni cerebrali superiori. Il nostro studio si unisce al filone di esperimenti che legano prestidigitazione a psicologia e neuroscienze. Un matrimonio che ci permetterà di chiarire molti aspetti del comportamento umano”.

Gli illusionisti più famosi di sempre

Harry Houdini. Si liberano da catene pesantissime. Fanno sparire monumenti. Levitano sulla folla. Ecco una selezione degli illusionisti più brillanti di sempre. Al primo posto non poteva che esserci Harry Houdini, l’indiscusso re delle evasioni

David Copperfield. Forbes l’ha descritto come “il mago con più grande successo commerciale della storia”. È riuscito, tra le altre cose, a far sparire la Statua della Libertà e un jet da sette tonnellate.

David Blaine. Il 42enne David Blaine, originario di New York, prestigiatore e illusionista, è specializzato in numeri che richiedono parecchia resistenza fisica. Si è fatto, per esempio, seppellire sotto tre tonnellate e mezzo d’acqua e incastonare in un blocco di ghiaccio. E ne è uscito sempre illeso.

Criss Angel. Anche lui newyorkese, famosissimo negli Stati Uniti per i suoi show televisivi, detiene diversi record mondiali, tra cui quello di “aver fatto sparire più persone”. Naturalmente, sono tutte ricomparse con uno schiocco di dita.

Doug Henning. Illusionista canadese scomparso nel 2000, a soli 52 anni. Specializzato in levitazione, ha anche prodotto gli effetti scenici per Michael Jackson e Earth, Wind and Fire. Prima della sua morte, ha venduto alcuni trucchi al collega Copperfield.

Lance Burton. È un mago statunitense i cui punti di forza sono velocità e precisione nell’esecuzione dei numeri. È stato l’illusionista più giovane ad aver mai ricevuto la Medaglia d’Eccellenza della Fratellanza Internazionale dei Maghi.

Dynamo. Illusionista britannico, diventato famoso per il suo show televisivo Dynamo: Magician Impossible, in cui esegue abitualmente numeri per strada, lasciando il pubblico a bocca aperta.

Harry Blackstone Sr. Torniamo nel passato. Blackstone, classe 1885, è stato uno degli illusionisti più famosi del secolo scorso. Tra i suoi numeri, “Il cavallo che scompare”.

Howard Thurston. Nato nel 1869 da una famiglia poverissima, scappò con una compagnia circense, dove apprese i trucchi dell’illusionista Alexander Hermann e riuscì a migliorarli rendendoli ancora più spettacolari e diventando uno dei maghi più famosi della sua epoca.

Cyril Takayama. È famosissimo in Giappone, soprattutto grazie a YouTube. I suoi numeri più popolari sono la testa tagliata, la carta che passa attravero la finestra e l’hamburger che esce fuori dal menu.

Fonte http://www.repubblica.it/scienze/2015/03/11/foto/gli_illusionisti_piu_famosi_di_sempre-109297333/1/#11

Andrea Clemente Pancotti

Principalmente sono io Andrea Clemente Pancotti: infanzia rovinata dai fascicoli di “STUPIRE!” di Carlo “Mago Fax” Faggi. Abbandona l’Arte per poi riscoprirla alla soglia degli ‘anta.“. Ora il team si e’ allargato, siamo comunque un gruppo di amatori, seriamente innamorati della Magia…

Un pensiero su “Non c’è trucco, non c’è inganno. Ma c’è la scienza

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.