Il Prestigiatore Moderno : Un viaggio nella magia e nell’illusionismo del XIX Secolo
Il Prestigiatore Moderno. Repertorio di scienze, arti e varietà redatto dai migliori scrittori del genere
Un viaggio nella magia e nell’illusionismo del XIX Secolo
di Davide Rubat Remond
Nella Roma di fine Ottocento, tra le strade percorse da carrozze e il fervore culturale di un’epoca in evoluzione, venne fondato un settimanale destinato a farsi conoscere dal mondo dell’illusionismo: Il Prestigiatore Moderno. Pubblicato dal luglio 1893 al dicembre 1894 dalla Casa Editrice Edoardo Perino, situata in via del Lavatore a Roma, questa rivista costituiva un’importante risorsa per gli appassionati di magia e prestidigitazione dell’epoca. Il Prestigiatore Moderno, con le sue uscite settimanali (al costo di 5 centesimi), non rappresentava semplicemente una raccolta di trucchi e giochi di prestigio, ma costituiva un vero e proprio compendio di illusionismo teorico-pratico, arricchito da osservazioni sulla scienza dilettevole. Ciascun numero forniva ai lettori un’analisi approfondita dell’arte magica, comprensiva di spiegazioni dettagliate delle tecniche, degli esperimenti e delle riflessioni sulla natura dell’inganno visivo. La rivista si rivolgeva sia agli aspiranti prestigiatori che agli appassionati di scienza dilettevole, agli enigmisti e agli interessati di scienze occulte, proponendo contenuti vari e di grande interesse. Il formato del fascicolo settimanale misurava 29.3×20 cm ed era composto da 8 pagine.
Era possibile sottoscrivere un abbonamento annuo o semestrale, rispettivamente al costo di 3 oppure 1,5 lire. L’abbonamento annuale consentiva di ricevere in omaggio cinque volumi della biblioteca scientifica (edizioni Perino) diretta dal Prof. M. Lessona dell’Università di Torino. Con il pagamento dei primi 60 numeri e un supplemento di 1,5 lire, si aveva diritto a ricevere le copertine rigide illustrate utili per la rilegatura dei fascicoli settimanali in due volumi distinti, uno per ogni anno di pubblicazione del settimanale, la prima inviata dopo la scadenza del primo anno (1893) e la seconda successivamente allo scadere del secondo anno (1894).
È ragionevole supporre che molti lettori del settimanale, nonostante l’abbonamento, non fossero disposti a spendere un’ulteriore somma pari a sei mesi di abbonamento (1,5 lire) per ottenere le due copertine aggiuntive. Di conseguenza, optarono per la rilegatura dei 27 e successivamente dei 52 fascicoli, presso le loro legatorie di fiducia senza la disponibilità delle copertine illustrate. Gli artigiani che completarono il lavoro utilizzarono le copertine più popolari all’epoca, caratterizzate da decorazioni floreali e ornamentali; i materiali impiegati andavano dalla carta decorata al cartone, spesso rivestito con tela o similpelle per assicurare una maggiore durabilità.
Nelle immagini successive: il riquadro contenente l’annuncio della possibilità di abbonamento, pubblicato nell’ultimo numero del dicembre 1893 e nel primo numero del gennaio 1894, la prima pagina del settimanale alla prima uscita del luglio 1893 con il particolare della richiesta di 3 lire per l’acquisto dei primi 60 numeri.
Le immagini mostrano alcuni esempi di volumi rilegati. Sebbene non siano utilizzate le copertine illustrate fornite con gli abbonamenti, questi libri completi sono comunque poco comuni.
Anno II (1894) Il Prestigiatore Moderno rilegato con una copertina a motivi ornamentali ed il titolo dorato al dorso su sfondo rosso. La rilegatura a filo permetteva di unire i fascicoli con robuste cuciture.
Anno I (1893) – Anno II (1894) Il Prestigiatore Moderno con tutti i 79 fascicoli completi rilegati in due volumi con copertine anonime, telate di color grigio e con i titoli dorati al dorso su sfondo nero.
Le due copertine rigide illustrate in cartone fornite dall’editore Perino per la rilegatura
Anno I – 1893
27 numeri settimanali pubblicati nel 1893, da domenica 2 luglio 1893 fino a domenica 31 dicembre 1893. 220 pagine illustrate da 300 incisioni dei migliori artisti, la copertina del volume è datata 1894, sulla quarta di copertina il prezzo di 1,50 lire al centro pagina in una bella cornice.
Anno II – 1894
52 numeri settimanali pubblicati nel 1894, da domenica 7 gennaio 1894 fino a domenica 30 dicembre 1894. 420 pagine illustrate da 500 incisioni dei migliori artisti, la copertina del volume è datata 1895, sulla quarta di copertina il prezzo di 3 lire al centro di un elemento decorativo molto elegante.
Nelle immagini le copertine illustrate originali fornite dallo stesso editore, fronte e retro, che completano l’opera in due volumi Il Prestigiatore Moderno. Trovare copie di questi due volumi completi di copertine è un’eventualità piuttosto rara e trovarli in ottimo stato, dopo 130 anni, è stata per me una grandissima emozione.
Sotto la direzione di Enrico Balderi, la rivista assunse una connotazione distintiva e riconoscibile, molti esperti e appassionati contribuirono con articoli e approfondimenti, tra cui spiccavano i nomi di Capella, Benincasa, Pirani, Robert, Michielini, Baldini, Rivabene e Brauzzi. Grazie a questi contributi, il settimanale diventò un punto di riferimento per chi intendeva esplorare i segreti della prestigiazione, per gli appassionati di scienze naturali e scienze occulte, anche gli enigmisti potevano trovare uno spazio dedicato a loro. Un tratto caratteristico della pubblicazione è rappresentato dalle sue ricche illustrazioni xilografiche, che accompagnavano le spiegazioni, facilitando la comprensione dei vari temi e delle tecniche descritte, rendendo visivamente gradevoli le pagine per i lettori.
Tra i contenuti offerti, suddivisi nei due volumi, vi erano:
Anno I – 1893 27 numeri pag. 220
scienza dilettevole – illusionismo teorico-pratico – giuochi vecchi e nuovi – i segreti del magnetismo svelati al popolo – ombre fatte con le mani – il Saba delle streghe – cronaca artistica – le meraviglie e i fantasmi dell’isola Borbone – i “perché” di tutti i giorni – novità, varietà, aneddoti, ecc. – passatempi diversi.
Anno II – 1894 52 numeri pag. 420
scienza dilettevole – l’illusionismo teorico-pratico di Giovanni Capella – novità illusionistiche Antuzzi – giuochi vecchi e nuovi – una settimana di elucubrazioni magiche di Virgilio Michielini – giuochi di carte – giuochi di calcolo – giuochi di bussolotti – ricreazioni in famiglia di Attilio Brauzzi – la magia in cucina di Alberto Caviglia – modelli d’urne per estrarre un “ambo secco” – articoli vari – le scienze occulte di F. Denis – gran concorso – cronaca artistica – passatempi diversi.
Nell’uscita settimanale n. 41 del 14 ottobre 1894, l’editore informa i lettori della possibilità di sottoscrivere l’abbonamento alla rivista con uno sconto. Al costo di 1 lira, si ha diritto a ricevere tutte le successive uscite dell’anno in corso, con gli indici, i frontespizi e le copertine illustrate utili per rilegare tutti i fascicoli in due volumi. Inoltre, è previsto in omaggio per i nuovi abbonati La catena miracolosa, un gioco di prestigio alla portata di tutti, e una serie di altri attrezzi magici saranno estratti a sorte tra tutte le nuove adesioni alla rivista. L’editore giustifica questa iniziativa con la volontà di aggiungere migliorie alla rivista, sia grafiche, per quel che riguarda i disegni, che culturali con l’aggiunta di nuove rubriche; in particolare la scienza dilettevole avrebbe avuto un’importante ampliamento dello spazio dedicato, per rendere la scienza un argomento più popolare e di facile comprensione; anche gli articoli dedicati ai giochi di nuova invenzione e i trattenimenti in famiglia erano destinati ad un notevole accrescimento. La proposta di questo tipo di abbonamento, insieme alle varie iniziative come le copertine illustrate e gli omaggi editoriali, sembrano indicare un tentativo dell’editore Edoardo Perino di rafforzare il sostegno economico specifico alla rivista e consolidare il rapporto con i lettori.
Il Prestigiatore Moderno è un documento di rilevante importanza per comprendere l’evoluzione della magia in Italia, in un’epoca in cui la scienza iniziava a spiegare molti fenomeni precedentemente considerati misteriosi, la magia continuava ad attrarre l’interesse del pubblico. La rivista svolgeva un ruolo di collegamento tra la magia come forma di intrattenimento e le emergenti discipline scientifiche, fornendo una prospettiva unica sulla cultura italiana del XIX secolo. Il Prestigiatore Moderno non rappresenta soltanto una rivista storica, ma costituisce un patrimonio culturale che permette di esplorare il mondo della magia e dell’illusionismo sul finire del 1800. Attraverso i suoi articoli con i trucchi, gli esperimenti, i giochi e le illustrazioni, fornisce un quadro interessante di un periodo in cui la magia era al contempo intrattenimento, arte e scienza.
La rilevanza della posizione de Il Prestigiatore Moderno nei confronti dei fenomeni paranormali è evidente in questo trafiletto che riporta un autentico annuncio pubblicitario della “celebre sonnambula” Madame Adelina di Parigi, di passaggio a Roma, disponibile per consulti alla popolazione dietro compenso a “prezzi moderati”.
«Sembra impossibile che a questi lumi di “elettricità” ci sia ancora chi si lascia impunemente sfruttare da certe spudorate menzogne, alle quali non dovrebbero più prestar fede neanche quelli che non si sono mai seduti sulle panche di una scuola. […] Per esser nello scorcio del diciannovesimo secolo non c’è male, e bisogna congratularsi con le oculate autorità, le quali permettono che il buon pubblico venga così mistificato. “Risum teneatis”»
L’autore esprime una critica riflessiva sul comportamento delle persone che, alla fine del XIX secolo, continuavano a dare credito a false promesse e inganni, come quelli associati alle consultazioni della “sonnambula” Madame Adelina, nonostante i significativi progressi tecnologici e scientifici dell’epoca. Non manca di sottolineare come, in un’epoca illuminata dall’elettricità e dalla rivoluzione scientifica, fosse paradossale che simili menzogne continuassero a prosperare, tollerate perfino dalle autorità. Facendo un confronto con la situazione attuale, è interessante notare che, nonostante i progressi tecnologici e l’accesso diffuso a informazioni verificabili, fenomeni simili continuano a esistere, sebbene in forme diverse. Le truffe online, le fake news e le teorie complottiste sono solo alcuni degli esempi moderni che dimostrano come la credulità e la manipolazione rimangano presenti nella società. L’espressione latina “Risum teneatis?” (Riuscite a trattenere le risate?) incarna con sottile ironia l’atteggiamento di incredulità e divertimento; in questo contesto, la frase diventa il simbolo di un punto di svolta culturale: un invito a riflettere e a sorridere delle debolezze umane e ad abbracciare il progresso con spirito critico. Il Prestigiatore Moderno si colloca proprio in quell’intersezione tra tradizione e innovazione, tra il fascino del mistero e la luce della scienza, offrendo un contributo unico alla storia culturale italiana.
Le rubriche fisse, portate avanti e sviluppate nel biennio 93-94, sono molte e variegate. La maggior parte delle quali sono dedicate alla prestidigitazione, seguono per importanza gli articoli dedicati alle applicazioni scientifiche e alla scienza dilettevole, alle ricreazioni in famiglia e magia in cucina, particolari giochi per i quali sono necessari prodotti alimentari o comunque legati ad attività culinarie.
Nel volume I, la rivista n. 4 del 23 luglio 1893 introduce una rubrica di notevole interesse, continuando a adottare l’approccio scettico della pubblicazione: I segreti del magnetismo svelati al popolo, curata dal Dott. Ebi e portata avanti fino al n. 18 del 22 ottobre 1893.
«L’argomento che incominciamo oggi a trattare … è uno dei più ardui e controversi dell’epoca, poiché in esso sostenitori e oppositori non dissentono già in qualche parte della dottrina o delle sue applicazioni, ma si trovano addirittura reciprocamente agli antipodi e ciò che gli uni affermano gli altri negano addirittura, e agli osanna si contrappongono i crucifige, né si sa discernere con chiarezza il credente dall’impostore – il povero illuso, dal malvagio truffatore – lo scienziato convinto, dal ciarlatano di piazza.»
Il mesmerismo, noto anche come magnetismo animale, suscitava un acceso dibattito all’epoca, oscillando tra la reputazione di scienza nascente e quella di inganno. La citazione riportata evidenzia questa polarizzazione: da un lato vi erano sostenitori convinti della sua validità, dall’altro scettici che lo consideravano puro ciarlatanismo.
Franz Anton Mesmer nel XVIII secolo, invocava l’esistenza di un fluido universale (identificato come una forza magnetica) che influenzava il benessere fisico e mentale delle persone. Sebbene tali idee siano state spesso criticate dalla comunità scientifica, il loro impatto culturale fu significativo, alimentando l’immaginario di un pubblico desideroso di comprendere e controllare fenomeni apparentemente inspiegabili. La rubrica del Dott. Ebi appare come uno spazio di riflessione, cercando di discernere tra chi era realmente convinto della validità del magnetismo e chi, invece, lo utilizzava per truffare; un valido strumento per avvicinare il pubblico alla comprensione dei fenomeni scientifici e culturali, rivelando l’importanza di un’educazione capace di bilanciare curiosità e ragionamento.
« … Così stando le cose, noi principieremo con lo svolgere la teoria e la pratica del magnetismo, secondo i credenti in esso, e a questo faremo seguire la spiegazione dei mezzi comuni adoperati dai suoi oppositori, per ottenere gli stessi effetti artificialmente, ossia senza bisogno di ricorrere a nessun fluido particolare. In tal guisa i lettori conosceranno esattamente il pro ed il contro, si troveranno al caso di eseguire da loro stessi degli esperimenti e potranno infine farsi un’idea propria, giusta ed imparziale della questione».
La parte finale dell’introduzione della rubrica esprime chiaramente la complessità del dibattito sul magnetismo animale, evidenziando il contrasto tra sostenitori e oppositori. Sottolinea come il Dott. Ebi cercasse di offrire ai lettori una visione imparziale, spiegando sia la teoria e la pratica del magnetismo secondo i credenti, sia i metodi artificiali utilizzati dai critici per riprodurre gli stessi effetti. Questo approccio permetteva ai lettori di eseguire esperimenti pratici e formarsi un’opinione personale e bilanciata, contribuendo a educare il pubblico su un argomento controverso e spesso frainteso.
Un’ altra importante tematica che si protrarrà per molte settimane, fino a passare il 1893 e proseguire nell’anno successivo, sono I quadrati magici. Sul finire del primo articolo Giacomo Todesco scrive: «E per ora ho finito, o meglio tralascio, giacché a proposito di questi quadrati, ho tante e tante altre cose da insegnarvi, che in una sol volta non potrei, mancandomi il tempo e lo spazio. A un’altra volta dunque e sui quadrati pari ed impari, sul modo di variare in qualunque modo la disposizione dei numeri, di fare quadrati di un gran numero di caselle e in progressione aritmetica e in progressione geometrica ve ne farò veder delle belle.»
Il Gran Concorso si apre con l’annuncio nel n. 5 del 30 luglio 1893
« Il Prestigiatore Moderno ha aperto un concorso speciale, allo scopo di premiare i migliori giuochi che gli perverranno, fino al 15 agosto prossimo. Il concorso comprenderà non solo i giuochi di prestigio propriamente detti, ma abbraccerà tutte le materie affini, nessuna tolta ed esclusa. Ogni giuoco od esperimento dovrà essere accompagnato dalla sua esatta e precisa spiegazione, e corredato di quei disegni che fossero indispensabili alla perfetta intelligenza del testo. Al concorso potranno prender parte tanto i prestigiatori professionisti che i dilettanti. I giuochi più pregevoli e più interessanti verranno pubblicati, col nome dell’autore, nel PRESTIGIATORE e saranno all’occorrenza, splendidamente illustrati; ai migliori poi fra questi verranno dati dei PREMI DI MERITO di un valore da destinarsi. Non promettiamo molto, ma, in compenso, manterremo scrupolosamente le nostre promesse».
Il concorso sarà posticipato di settimana in settimana, secondo l’editore a causa dell’alto numero di adesioni ricevute dalla redazione, e successivamente a causa di problemi professionali del presidente della giuria. Tra le varie interessanti rubriche, l’anno 1893 giunge al termine e non si avranno ulteriori informazioni sul Gran Concorso per diverse settimane. Sul n. 22 del 3 giugno 1894 la rivista pubblica i vincitori del concorso (alcuni dei quali collaboratori della rivista), spicca fra tutti CAPELLA GIOVANNI premiato con Gran diploma d’onore e medaglia speciale, illustrato da una sua bellissima immagine in prima pagina. Nel corso delle settimane successive, non vi sarà ulteriore discussione sull’argomento e nonostante le dichiarazioni fatte nell’annuncio del concorso, i dettagli relativi ai giochi o agli esperimenti valutati dalla giuria composta da prestigiatori, professori di scienze e collaboratori non saranno resi noti e nessun premio sarà assegnato eccetto la menzione sulla rivista.
La data del 30 dicembre 1894 rappresenta un punto cruciale nella storia del settimanale. In tale data, con l’ultimo annuncio editoriale, si decreta la sospensione temporanea delle pubblicazioni. La direzione informa che questa decisione non è dovuta a problemi economici, bensì al contrario, a causa di un elevato numero di lettori che, insperati e inaspettati, meritano una rivista più moderna. Si prevede la realizzazione di un nuovo formato con rubriche innovative e maggiormente in linea con le esigenze dei numerosi nuovi lettori. Il Prestigiatore Moderno subirà una trasformazione significativa rispetto alla sua forma originale. Il direttore e l’editore avrebbero preferito un passaggio più graduale e senza interruzioni nella regolarità delle uscite settimanali; probabilmente fu il notevole carico di lavoro dovuto alle numerose pubblicazioni in corso che non ha reso possibile tale approccio. Pertanto, si congeda con un saluto e una promessa: Evvivano dunque tutti i nostri cortesi lettori, collaboratori e corrispondenti, di nuovo a rivederci.
La scomparsa dell’editore Edoardo Perino, avvenuta qualche mese dopo, unita all’impossibilità di adattarsi ai rapidi cambiamenti del mercato e alle crescenti difficoltà gestionali, decretò il destino della rivista, che cessò definitivamente di esistere. Indipendentemente dal motivo per cui la rivista Il Prestigiatore Moderno ha cessato la pubblicazione dopo 79 numeri settimanali distribuiti in due anni, e nonostante siano passati 130 anni dalla sua prima uscita, i pochi volumi e i singoli fascicoli giunti fino a noi forniscono preziose testimonianze di un’epoca straordinaria.
Sulla stessa pagina la direzione comunica che, nell’attesa della trasformazione della rivista (che purtroppo non avverrà mai), l’editore pubblicherà una nuova opera in dispense destinata a tutti gli appassionati di prestigiazione:
Manuale del prestigiatore e moderna magia da sala – parte prima – di Carl Wilmann; traduzione autorizzata di Antonio Molini ‐ Editore Edoardo Perino, 1896. ‐ 320 pag.
Una traduzione a cura di Antonio Molini del libro Moderne Salon-Magie (595 pagine) scritto in lingua tedesca, di Carl Wilmann: “la cui fama e la cui competenza in materia sono dovunque note, ha messo nella Moderna Magia di Sala tutto il suo brillante e fecondo ingegno e questo ci dispensa da aggiungere altre parole”.
La distribuzione della prima parte (circa la metà) di questo nuovo libro, tradotto dalla lingua tedesca, avverrà in dispense settimanali al costo di 5 centesimi. L’abbonamento alle prime 100 dispense per la cifra di 5 lire permetterà di ricevere l’indice e la copertina a colori per rilegare il volume completo. A differenza di Il Prestigiatore Moderno, che terminerà la sua pubblicazione il 30 dicembre 1894, i fascicoli di La Moderna Magia da Sala di Carl Wilmann verranno distribuiti agli appassionati di prestidigitazione ogni settimana fino al termine stabilito. Attualmente, le copie rilegate di questo libro in italiano del 1896, originariamente uscito in dispense settimanali, raccolte e in seguito rilegate a cura degli acquirenti, sono molto rare e non sono reperibili immagini o informazioni di vendita online.
Da una ricerca nel catalogo del servizio bibliotecario nazionale risulta presente una copia del volume nella biblioteca civica di Cuneo, nella biblioteca nazionale braidense di Milano e nella biblioteca Fabrizio Trisi di Lugo (RA).
Per concludere, è essenziale parlare dell’editore Edoardo Perino per comprendere il contesto storico de Il Prestigiatore Moderno.
Edoardo Perino (Torino, 1845 – Rocca di Papa, 1895) fu una figura centrale dell’editoria italiana nella Roma post-unitaria. Nato in una famiglia di tipografi, si formò accanto al fratello Giovanni e si distinse presto per la sua abilità tecnica. Seguì il trasferimento della capitale da Torino a Firenze nel 1865, dove lavorò come capomacchina per il giornale La Riforma. Dopo la presa di Roma nel 1870, si stabilì nella nuova capitale e aprì un’agenzia giornalistica in piazza Colonna, diventando un punto di riferimento per la distribuzione di giornali italiani e stranieri.
Nel 1882 acquistò la tipografia La Bodoniana e avviò una vera e propria casa editrice. Fu tra i primi a introdurre a Roma la pubblicazione di opere a fascicoli, una formula già collaudata a Milano e Torino. Pubblicò romanzi popolari, biografie romanzate e opere di autori emergenti come Grazia Deledda e Giustino Ferri. Tra i suoi successi editoriali spiccano Le memorie di Mastro Titta e Beatrice Cenci di Francesco Domenico Guerrazzi, che ottennero un enorme riscontro di pubblico. Nel 1887 fondò il giornale romanesco Rugantino, diretto da Giggi Zanazzo, e promosse il primo festival della canzone romanesca, il celebre Sangiovanni, che si tenne per decenni davanti alla basilica omonima. Edoardo Perino fu un innovatore instancabile, capace di coniugare spirito imprenditoriale e passione per la cultura popolare, fu un editore intraprendente, capace di intercettare i gusti del pubblico romano tra Otto e Novecento. Le sue pubblicazioni più interessanti e di successo includevano tra le altre:
Vita e misfatti del famigerato Antonio Gasparoni: un’opera a dispense che raccontava le gesta del celebre brigante, inaugurando la sua linea editoriale sensazionalistica.
I Processi Celebri: una collana scandalistica che narrava crimini famosi e vicende giudiziarie, molto apprezzata dal pubblico curioso di cronaca nera.
Biblioteca Patriottica: una serie di testi divulgativi e pedagogici, pensata per educare il popolo ai valori dell’Italia unita.
Il Rugantino e L’Illustrazione per tutti: periodici a basso costo, ricchi di illustrazioni e contenuti popolari, che contribuirono a costruire un’identità culturale romanesca.
Il Prestigiatore Moderno fu una delle iniziative editoriali più originali e sorprendenti di Edoardo Perino. Pubblicato tra il 1893 e il 1894, questo settimanale illustrato si presentava come un “giornale popolare di scienze, arti e varietà”, ma in realtà era un vero e proprio manuale di illusionismo e scienza dilettevole, pensato per affascinare e divertire il pubblico borghese e popolare.
Con Il Prestigiatore Moderno, Perino ampliava il suo catalogo oltre la narrativa popolare e la cronaca nera, puntando su un genere allora in voga: la magia da salotto, i giochi di prestigio e le curiosità scientifiche. Fu un successo effimero ma significativo: durò solo due anni, ma lasciò un’impronta nel mondo dell’editoria popolare.
La sospensione fu annunciata con l’intento di rinnovare i contenuti, segno che Perino era sempre attento a intercettare i cambiamenti del gusto del pubblico. In sintesi, Il Prestigiatore Moderno rappresenta il lato più ludico e sperimentale dell’attività di Perino: un esempio di come sapesse coniugare intrattenimento, cultura popolare e spirito imprenditoriale. La vendita in fascicoli o dispense settimanali fu una delle innovazioni editoriali più efficaci introdotte da Edoardo Perino a Roma.
Questo metodo consisteva nel pubblicare opere in parti settimanali a basso costo, accessibili anche ai lettori meno abbienti. Perino ne fece un marchio di fabbrica, trasformando la lettura in un appuntamento fisso e popolare. Ogni fascicolo costava pochi centesimi, rendendo accessibili anche opere molto lunghe e illustrate, come i già citati Beatrice Cenci o Le memorie di Mastro Titta. I fascicoli erano ricchi di incisioni, titoli sensazionalistici e copertine vivaci, pensati per attirare l’attenzione nei chioschi. Grazie alla sua rete di vendita e alla posizione strategica in piazza Colonna, Perino riusciva a far arrivare i fascicoli in tutta Roma e oltre; la pubblicazione a puntate creava attesa e curiosità, spingendo il pubblico a tornare ogni settimana per il nuovo numero. Questo sistema non solo aumentava le vendite, ma permetteva anche di testare il gradimento di un’opera prima di pubblicarla in un volume. Perino lo applicò a romanzi storici, cronache giudiziarie, biografie romanzate e persino a raccolte illustrate come I misteri del Vaticano o I Piombi di Venezia.
Perino non fu certo un editore convenzionale, fu più volte processato per oltraggio al pudore e inadempienze di legge, legate alla pubblicazione di contenuti ritenuti scandalosi o non conformi alle norme editoriali dell’epoca, di plagio e di contraffazione, in un caso isolato, probabilmente per l’uso disinvolto di testi o immagini. Un episodio emblematico fu la pubblicazione di un “foglio volante” con la sentenza del celebre omicidio di Raffaele Sonzogno: Perino fu multato per aver divulgato il verdetto prima della sua ufficializzazione. Nonostante questi guai giudiziari, o forse proprio grazie alla sua spregiudicatezza, Perino riuscì a costruire un impero editoriale che parlava direttamente al cuore del popolo.
I problemi legali di Edoardo Perino non ostacolarono la sua carriera, al contrario, contribuirono a costruirne il mito. Le numerose denunce per inadempienze di legge non lo fermarono, ma anzi alimentarono la sua fama di editore audace e fuori dagli schemi. Queste vicende giudiziarie rafforzarono la sua immagine di imprenditore popolare, vicino al gusto del pubblico e poco incline a piegarsi alla censura. La multa ricevuta per aver pubblicato in anticipo la sentenza del caso Sonzogno, ad esempio, non lo scoraggiò: continuò a stampare fogli volanti e cronache giudiziarie, sapendo che il pubblico ne era affamato. In un certo senso, i suoi guai con la giustizia divennero parte integrante della sua strategia editoriale: trasformò la trasgressione in un marchio di fabbrica. E questo lo rese uno dei protagonisti più vivaci e controversi dell’editoria romana di fine Ottocento.
Edoardo Perino morì il 31 agosto 1895 a Rocca di Papa, località dei Castelli Romani dove spesso si ritirava per riposare. La sua scomparsa segnò la fine di un’epoca per l’editoria popolare romana: con lui si spense una figura carismatica, capace di coniugare intraprendenza commerciale e passione per la cultura del popolo. Lasciò come erede il figlio Antonio Perino, avuto dalla moglie Elisa Cini. Tuttavia, Antonio non riuscì a raccogliere pienamente l’eredità imprenditoriale del padre. Pur tentando di proseguire l’attività editoriale, mancava del carisma e della visione che avevano reso Edoardo un pioniere. La casa editrice, pur continuando per qualche tempo, perse progressivamente slancio e visibilità, fino a dissolversi nel nuovo secolo, travolta dai cambiamenti del mercato e dall’emergere di nuovi protagonisti editoriali. La fine della casa editrice Perino fu dunque lenta e silenziosa, ma il suo impatto rimase: molte delle sue pubblicazioni continuano a circolare nei mercatini e nelle biblioteche popolari, e il suo nome restò legato a un’idea di editoria vivace, accessibile e profondamente radicata nella cultura urbana di Roma.
In conclusione, le vicende legate a Il Prestigiatore Moderno e La Moderna Magia da Sala riflettono sia il genio imprenditoriale di Perino sia le sfide di un mercato editoriale in rapida evoluzione. La sospensione della prima, dovuta probabilmente a difficoltà gestionali e alla morte dell’editore, e il completamento della seconda, come testamento del suo impegno per l’editoria popolare, evidenziano la complessità della sua eredità, che continua a essere studiata come esempio di innovazione e visione nel panorama culturale italiano del XIX secolo.