sabato, Aprile 20, 2024

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Recensioni

Abracadabra #recensione #review #spettacolo #show

In questi tempi strani che viviamo se già è difficile programmare attività artistiche è davvero una sfida pensare di portare uno spettacolo in teatro per una durata di 15 giorni con anche spettacoli pomeridiani, ma i Disguido e Valter Leonardi hanno deciso di sfidare la sorte e, come risultato, hanno avuto il teatro sold out e persone pronte a festeggiare con loro anche la sera di fine anno. Se da una parte è il palese segno che le persone hanno voglia di teatro dall’altra c’è la conferma del successo di uno show che negli anni ha dimostrato il proprio livello qualitativo.

Personalmente ho avuto la fortuna di seguire lo spettacolo sedendo vicino allo stesso Valter Leonardi, ma anche ad Alberto Giorgi e Laura e a Francesco Fontanelli e sono importanti momenti di confronto e di crescita personali.

Ad accogliere il pubblico un mago Merlino (Yari Croce) che si faceva fotografare coi bambini mentre sul palcoscenico un maldestro inserviente (Mario Lopez) cercava di pulire mentre gli si smontava continuamente l’alzaimmondizia. Questa è anche una delle caratteristiche di questo show ovvero non sapere mai cosa sta per succedere in un clima molto “familiare” e confortevole.

Padroni di casa i Disguido che hanno presentato, intervallato i vari momenti di esibizione con il loro consueto estro e humor fino alla loro bellissima e creativa esibizione dedicata al cinema di tutti i tempi.

Lo spettacolo si è aperto con le ombre cinesi realizzate da Alain Simonov a cui è seguita l’esibizione di Alana con un numero di moltiplicazione di mani, orecchini e… perdita di testa.

In un’atmosfera di comica di inizio ‘900 alla Buster Keaton mescolata alla fantasia di Chaplin con un colpo stile Pagliacci di Fellini, Vittorio Marino ha incantato e divertito il pubblico con un’esibizione a.. varie altezze. Magia, clowneria e simpatia hanno reso questo numero davvero molto molto particolare. Bravissimo.

A Lupis il compito di divertire il pubblico con battute e una variante molto efficace del numero della corda tagliata dove non sapevi mai se lui stava davvero per compiere la magia oppure eri in procinto di scivolare nell’ennesima gag comica.

Alain Simonov ha presentato un atto di alta teatralità con una manipolazione che sta sospesa nel tempo tra dramma, poesia e magia. Un numero perfetto per tensione e bravura. Una presenza scenica magnetica. Il finale molto intenso.

Mario Lopez ha portato sul palco il suo celebre numero del sale; tempi comici, studio del dettaglio, della mimica facciale per un ‘esibizione divertente e geniale dove su un singolo effetto ha costruito un atto comico.

Gerald le Guilloux ha concluso lo show con un’incredibile produzione di tortore, pappagallini già in gabbia, ma soprattutto due cani di media taglia. Incredibile. Velocissimo ed elegante.

Uno show davvero ben costruito che fa desiderare di essere già ad assistere alla prossima edizione perché ci si diverte, si riflette e soprattutto vien voglia di sognare un mondo dove tutto sia possibile al di là delle leggi della natura perché si varca le porte del sogno a occhi aperti.

Ringrazio Valter Leonardi per le foto di questo articolo.

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