giovedì, Marzo 28, 2024
Didattica e StoriaNotizie

Le tre fasi per la Magia.

Articolo molto interessante apparso sul blog di Peter Wardell.

Come mago professionista di close-up e cabaret il mio mestiere è costituito da quello che molti possono chiamare come trucchi. Ma dite questo ad un mago professionista e si ritirerà per l’orrore. Fa male che non si riesca a vedere oltre i “trucchi”, più in profondità. Povere anime tormentate.

La mia esperienza personale mi riporta in mente un episodio di diversi anni fa, accaduto mentre scendevo la scala mobile alla stazione metropolitana di Angel.

Mentre mi avvicinavo alla fine, (è la scala mobile più lunga del sistema della metropolitana), la mia piccola valigia che conteneva tutti gli attrezzi del mestiere si e’ aperta, carte, monete, pezzi di corda, e una serie di multi-colorati fazzoletti e palline riversate sul pavimento. Neanche il tempo di arrivare alla fine della scala ed alcune persone stavano letteralmente a raccogliendo i pezzi della mia vita professionale.

“È questa la tua piccola scatola dei trucchi?”, na mi chiese una donna. Ero pronto a buttarmi sotto il treno successivo, l’umiliazione era così grande.
Ero un uomo adulto e tutto quello che potevo mostrare era una valigetta pinea di cianfrusagliemagiche da pagliaccio.

Vedo le cose un po ‘diversamente ora. Anche se porto ancora questi trucchi e oggetti di scena con me quando lavoro mi rendo conto che non definiscono chi io sia come un mago. I trucchi esistono al di fuori di me. Essi sono solo il primo passo essenziale che ho preso nel mio viaggio per diventare un mago.

Tutti i maghi imparano trucchi. Sono gli attrezzi del nostro mestiere. I mattoni, non l’edificio.

1. Esercitiamoci a fare i trucchi.
Ecco un passo fondamentale. Si passa da trucchi ad effetti. La differenza è sottile ma essenziale. Un mago può fare trucchi per se stesso, ma non effetti. Egli non può mai ingannare perché sa il “trucco”. Un effetto è differente. Effetti richiedono che il mago riconosca la possibilità di un pubblico. Questo è quando si smettere di esercitarsi e iniziano le prove. La tecnica diventa importante. Potremmo aver bisogno di un aiuto esterno, un regista, qualcuno che diventi l’architetto dell’effetto. la misdirection è considerata, ma non creata. Non ancora.

2. Proviamo gli effetti.
Solo quando effettivamente ci esibiamo diventiamo davvero dei maghi. Solo quando presentiamo il nostro lavoro per gli altri possono tempistica, la tecnica e la meccanica dei nostri effetti, prendersela comoda e dare la precedenza al depistaggio ed alla magia. La magia come performance diventa ora “l’esperienza della magia”. Ed e’ questa esperienza, che il pubblico assorbe e si porta via, che ci definisce come maghi.

3. Eseguiamo magia.

Andrea Clemente Pancotti

Principalmente sono io Andrea Clemente Pancotti: infanzia rovinata dai fascicoli di “STUPIRE!” di Carlo “Mago Fax” Faggi. Abbandona l’Arte per poi riscoprirla alla soglia degli ‘anta.“. Ora il team si e’ allargato, siamo comunque un gruppo di amatori, seriamente innamorati della Magia…

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